Prefazione al primo numero di Camera Work.
I tempi sembrano maturi per la pubblicazione di una rivista fotografica americana indipendente dedicata in gran parte agli interessi della fotografia pittorica, “Camera Work” si presenta come il logico esito dell’evoluzione dell’arte fotografica.
Si propone di pubblicare trimestralmente una pubblicazione illustrata che attirerà i ranghi sempre più numerosi di coloro che hanno fiducia nella fotografia come mezzo di espressione individuale e, inoltre, per convertire molti che attualmente ignorano queste possibilità.
Essendo la fotografia principalmente un processo in monocromia, è su sottili gradazioni di tono e valore che la sua bellezza artistica dipende così frequentemente.
È quindi altamente necessario che le riproduzioni di opere fotografiche siano realizzate con cura e discrezione eccezionali se si vuole mantenere lo spirito degli originali, sebbene nessuna riproduzione possa rendere piena giustizia alle sottigliezze di alcune fotografie. Tale supervisione sarà data a tutte le illustrazioni che compaiono in ogni numero di “Camera Work“. In queste pagine troveranno riconoscimento solo esempi di tali opere che danno prova di individualità e valore artistico, indipendentemente dalla scuola, o che contengono qualche caratteristica eccezionale di merito tecnico, o che esemplificano un trattamento degno di considerazione. Tuttavia il pittorico sarà l’elemento dominante della rivista.
“Camera work” è già assicurato dal supporto di fotografi, scrittori e critici d’arte, come Charles H. Caffin, art editor della sezione americana di International Studio e critico d’arte del New Yok Sun; A. Horsely Hinton, redattore di The Amateur Photographer, Londra; Ernst Juhl, direttore del Jahrbuch der Kunstphotographie, Germania; Sydney Allan (Sadakichi Hartmann, noto scrittore d’arte; Otto W. Beck, pittore e insegnante d’arte al Pratt Institute, Brooklyn; J, B. Kerfoot, critico letterario; A. Radclyffe Dugmore, pittore e naturalista; Robert Demachy, W. B. Cadby, Eduard J. Steichen, Gertrude Kasebier Franc Eugene, J. Craig Annan, Clarence H. White, Wm. B. Dyer, Eva Watson-Schutze, Frances B. Johnston, R Child Bayley, redattore della fotografia, e molti altri di rilievo.
Anche se i contributi letterari saranno i migliori nel loro genere acquistabili, non si intende fare di questo un primer fotografico, ma piuttosto una rivista per il fotografo più avanzato.
“Camera Work” non deve fedeltà a nessuna organizzazione o cricca, e sebbene sia il portavoce della Photo-Secession, questo fatto non potrà ostacolare minimamente la sua indipendenza.
Un’impresa di questo tipo, iniziata con l’unico scopo di promuovere la “Causa” e con l’intenzione di destinare tutti i profitti all’ampliamento della bellezza e della portata della rivista, dipende per il suo successo dalla simpatia e dalla collaborazione, morale e finanziaria, di i suoi amici.
Ed è principalmente su di te che pende la vita di questa rivista. I numerosi abbonati che hanno risposto al nostro preavviso ci hanno incoraggiato a credere che il futuro della pubblicazione sia assicurato oltre ogni dubbio; ma non possiamo esprimere con troppa forza l’auspicio che continuerete i vostri buoni uffici a nostro favore.
Senza impegnarci ulteriormente, presentiamo il primo numero di “Camera Work“, lasciandolo parlare da solo.
Alfred Stieglitz
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